No, davvero: cosa guardano i recruiter? Su cosa si concentrano? Per provare a rispondere riprendiamo un articolo apparso nei giorni scorsi su www.manageronline.it. Prima ancora di interessarsi alle competenze ed esperienze del candidato, l’attenzione dei recruiter si sofferma su alcune caratteristiche del curriculum vitae che si ritrovano sotto gli occhi.
In primo luogo, si evince che un CV scarsamente leggibile trasferisce sul candidato un “punteggio” negativo, indipendentemente dai contenuti (!). Un curriculum, per non danneggiare il candidato, deve essere chiaro e facilmente leggibile. La prima impressione gioca un ruolo importante per determinare l’interesse a fissare un colloquio.
In secondo luogo, un recruiter valuta la pertinenza dei contenuti con la job description del candidato ideale. Se i contenuti mirati e rilevanti si perdono nel testo del CV e non emergono in modo chiaro e conciso, ancora una volta la candidatura verrà negativamente considerata. Non solo, è di estrema importanza inserire nei contenuti parole chiave capaci di attirare l’attenzione e convincere che il candidato possiede i requisiti ricercati.
Un terzo fattore, molto spesso sottovalutato, riguarda l’indirizzo email che viene inserito nei contatti. Si sa che ad un colloquio è importante presentarsi con un’abbigliamento consono all’azienda e alla posizione per cui ci si candida (sempre che non siate guru alla Steve Jobs!). L’email racconta un po’ di noi. Riportate nel CV un indirizzo email sobrio! Scelte frivole o troppo fantasiose potrebbero non comunicare la professionalità che invece volte trasmettere.
Fate poi attenzione alle date. Nel CV si devono riportare solo informazioni vere. La pratica non conferma la regola! Per questo un occhio attento di selezionatore controlla che non ci siano incongruenze nelle date di esperienze lavorative e studi elencati nel curriculum.
Candidato avvisato!