È possibile capire da solo se il tuo curriculum è efficace oppure no?
È possibile – senza ricorrere all’aiuto di un parere di un esperto delle risorse umane, un CV writer professionista, senza leggere libri “tecnici” sull’argomento – capire se il tuo curriculum ti sta aiutando nelle tue candidature, o invece è stato un bastone fra le ruote senza che tu te ne accorgessi?
La risposta alla domanda è: sì. Lo scopo di articolo (ma, in alternativa, puoi vedere il video qui sotto) è quello di insegnarti ad eseguire in completa autonomia un test velocissimo per capire, seriamente e senza margine d’errore, se il tuo curriculum è efficace oppure no.
Tutto ciò che devi concederti è il tempo di ascoltare le due o tre informazioni preliminari, necessarie ad eseguire questo test.
Indice
Fase 0 – Prima di eseguire il test
Finite le premesse, andiamo al sodo e puntiamo dritti allo scopo di questo articolo, che è insegnarti ad eseguire questo test davvero infallibile e incredibilmente semplice (le cose più semplici sono spesso le cose migliori).
Ora devi prendere coscienza di 2 aspetti che non puoi ignorare se intendi eseguire correttamente questo test. Comprendo il tuo senso di urgenza. Ma ci sono delle cose che per funzionare devono essere preparate. È questione di una manciata di minuti. Fallo per te, datti il tempo.
Fase 1
Il primo aspetto ha che fare con la seguente affermazione, che ti devi stampare in testa. Se necessario, e se già non ne sei convinto, ripetila fino allo sfinimento: i CV fanno sostanzialmente schifo a tutti. “Schifo” è una parola forte, ma non è poi così inopportuna. Ciò che voglio dire è che a nessuno piacciono i CV. Il curriculum non piace ai candidati, ma non piace nemmeno ai selezionatori.
Potresti credere che tale questione non sia importante. Ma sbagli. Mi ripeto: datti tempo di leggere e capire, poiché è funzionale all’esecuzione del test.
Il perchè i CV non piacciono ai candidati è facile da comprendere. I miei clienti solitamente parlano in questi termini: “odio il CV perché mi deve rappresentare quando mi propongo per una posizione che mi interessa, e per cui penso di essere un buon candidato. Ma la verità è che il CV è così lontano da ciò io sono realmente”.
Probabilmente anche tu hai avuto questo pensiero: “mi sento un buon candidato, ma il CV non mi rappresenta e toglie potere alla mia candidatura”. Ed effettivamente come darti torto; il CV è un collo di bottiglia che limita, irrigidire e appiattisce il valore della persona e della sua storia. Tra rispetto della lunghezza, regole esplicite ed implicite che guidano la sua scrittura e altri (tanti) paletti è molto difficile portare “te stesso”, la tua personalità, la tua energia davanti al selezionatore senza essere fisicamente davanti lui. Il CV rende quest’impresa al limite dell’impossibile. Per avere accesso ad altri contenuti avanzati su come si scrive un CV che attrae colloqui, clicca qui.
Ma c’è di più. Quanto appena detto non solo è all’origine della frustrazione dei candidati, me è anche alla base della frustrazione dei selezionatori o, più in generale, di chi c’è “dall’altra parte”: recruiter, manager o imprenditore non importa. Loro stessi provano questo tipo di frustrazione, poiché il loro obiettivo, in quel momento, è individuare una persona che soddisfi i loro bisogni, ma sono costretti a cercarla (almeno nelle primissime fasi) attraverso questo strumento (il curriculum), che è assolutamente poco rappresentativo.
L’insofferenza generale che tutti provano verso i CV porta molti “selezionatori” a dire pubblicamente che i CV sono inutili o quasi. Ti sarà capitato di ascoltare un professionista che dice “no, io i CV non li leggo”, oppure “io seleziono solo le persone che ho avuto già modo di incontrare”, o ancora persone che svelano le loro abitudini “non ortodosse” nella selezione del personale, proprio perché non sopportano i CV.
Tuttavia, la verità è che i CV continuano ad essere necessari (nel 99,999% dei casi), e se per caso cedi alla tentazione di cedere al vie alternative rischi di complicarti la vita e rendere la ricerca di un nuovo lavoro una lotteria.
Non mi stanco quindi di ripetere che il CV continua ad essere il tuo principale alleato, nonostante il diffuso parlare male dei CV, nonostante i CV facciano schifo a tutti e leggerli e non piaccia sostanzialmente nessuno.
Fase 2
La seconda questione che devi avere ben chiara fin mente prima di eseguire il nostro test per comprendere se il tuo CV è efficace oppure no, ha a che fare con il fatto che possedere un CV bello e/o originale è inutile. È inutile perché tu non hai bisogno di attirare l’attenzione! Molto spesso sento ripetere che bisogna attirare l’attenzione del selezionatore. Ma è un’affermazione senza senso!
Cominciamo col dire che l’attenzione non la si cattura attraverso l’estetica. Quando un selezionatore si approccia al tuo curriculum dopo averlo ricevuto per la prima volta, il fatto che sia bello nemmeno lo nota. La sua attenzione è concentrata su altri elementi. Lui è a caccia di informazioni che gli consentano innanzitutto di avere la certezza di non stare buttando il proprio tempo, e che lo convincano che investire altro tempo nella lettura del CV sia saggio e intelligente.
Un CV “bello” gli passa davanti agli occhi nell’indifferenza più totale! Caso mai si accorgerà di qualcosa nel caso il tuo CV sia brutto, disordinato, poco curato. Ma asta davvero poco per evitare questa situazione negativa. Un CV bello non servirà a “spingere” la tua candidatura candidatura, mentre un CV brutto potrebbe trasformarsi in un problema poiché potrebbe suscitare sensazioni sgradevoli e valutazioni negative (ad esempio ritenere che hai poco interesse per la ricerca di un nuovo lavoro, o che sei svogliato, o inaccurato per natura.. che fai le cose male).
Ma la questione centrale è che un CV bello e/o originale non aiuterà ad attirare su di te l’attenzione poiché l’attenzione tu l’hai già! Quando il selezionatore si trova ad esempio ad aprire il computer la mattina e vede che sono arrivate 50 candidature, queste 50 candidature le farà passare tutte. Non deciderà di leggere solo i CV più belli, i di leggere prima quelli belli e/o originali. Un CV bello ha le stesse chance di attirare l’attenzione di uno non bello. Anzi, anche uno brutto – anche una carta di formaggio – ha la stessa probabilità di essere aperta e letta. Certo, una carta di formaggio magari poi viene cestinata, ma un CV meno bello non ha più probabilità di essere cestinato di uno bello, bellissimi, originale, originalissimo. Sono tutte “pippe” mentali. Perdona lo sfogo.
Chissenefrega se un CV è colorato, ha le icone, gli istogrammi, la grafica o è semplice e testuale. Al selezionatore non gliene può fregare di meno! Lui li leggerà tutti. Quello che conta sono le informazioni. Lui va a caccia di informazioni. Sono le informazioni che lo tengono incollato al tuo curriculum.
Queste sono le due premesse al test. Uno. I CV fanno schifo a tutti; sia ai candidati che a chi li riceve. Due. Avere un CV bello e/o originale non sposterà di una virgola la tua probabilità di venire notato e apprezzato come candidato, perché lui (il lettore) cerca informazioni; contano le informazioni e la loro organizzazione, che deve essere coerente con la “psicologia” di chi c’è dall’altra parte quindi le abitudini, i valori, l’approccio alla lettura del CV (clicca qui per altri contenuti avanzati su come si scrive un CV che attrae colloquio).
Fase 3 – Esecuzione del test
Ora la parte succosa: il test. Come si esegue questo benedetto test per capire se il tuo CV è sulla strada giusta? Ebbene, il test consiste nel farti questa domanda: la bontà del tuo curriculum l’hai valutata leggendolo dall’inizio alla fine?
Sono serio. Il test consiste nel dare una risposta a questa domanda. E se la risposta è sì, ovvero se ne hai decretato la bontà leggendolo dall’inizio alla fine, allora significa che hai applicato un criterio di valutazione che non rispecchia quello che accade realmente nel processo di selezione.
Se hai risposto sì, se lo hai giudicato buono immaginando che chi lo riceve lo legga per intero, lo hai valutato in modo irrealistico. La realtà è che dall’altra parte – quando il tuo curriculum viene ricevuto dal selezionatore/manager/imprenditore di turno – i CV non vengono letti dall’inizio alla fine. I lettori non si mettono ad unire i puntini, non si spremono le meningi!
Se hai risposto sì, hai una visione non realistica del processo di selezione. Il comportamento che tu credi essere adottato da chi fa selezione è un comportamento da mondo perfetto! Ma se vuoi avere successo devi avere una visione disillusa del mondo!
Ovviamente ci sono più informazioni nel mio percorso Senza Rivali Curriculum. Lì c’è tutto questo e MOLTO di più.
Purtroppo ai candidati vengono raccontate tantissime cose banali e addirittura scorrette su come va scritto un CV, anche da parte degli “addetti ai lavori”. Se vuoi un CV che spinge la tua candidatura, ti serve un approccio concreto e consapevole, che è coerente con cosa accade dall’altra part.
Il processo di selezione è impreciso, grezzo, ingiusto, apparentemente “stupido”. Lo metto tra virgolette perché non è così. Ma non è questa la sede per spiegare il perché delle cose. Qui ti basta comprendere che il processo di selezione è estremamente “sporco”, impreciso. E spetta a te agire di conseguenza.
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