Curriculum: fai attenzione alle parole chiave!

Grafico wave - Trovareunlavoro.itPrendo spunto da quanto mi è capitato di leggere recentemente in un articolo del Wall Street Journal, per raccontare di come, “oggi”, le parole chiave riportate nel curriculum servano, più di “ieri”, a determinare il successo della candidatura. Sia che venga valutata dall’occhio umano o dalla macchina.

Già, la macchina. Perchè per sciogliere il problema (mai risolto) delle tonnellate di CV che le aziende devono periodicamente processare per far fronte alle nuove selezioni – quanto meno nelle grandi aziende – vengono sempre più spesso utilizzati software in grado di leggere e valutare presenza e frequenza di quelle parole che ci si aspetta siano scritte in un curriculum allineato alla posizione.

Nell’articolo un dirigente racconta la sua personale esperienza. Dopo aver visto il suo curriculum passare inosservato il più delle volte, decide di chiedere una consulenza ad un’esperta HR. Ed è proprio grazie al suo aiuto che il manager “scopre” che il suo curriculum è “orribile” su più fronti.

In particolare, la consulente segnala la totale assenza di parole chiave rilevanti in relazione alle posizioni per cui il manager tende a candidarsi. Essendo questa vicenda capitata negli USA, le parole in oggetto sono, ad esempio, “client capture”, “relationship management”, “process design”, “productivity improvement”; che per noi potrebbero essere “aquisizione di nuovi clienti”, “gestione delle relazioni”, “definizione dei processi”, “aumento della produttività”.

Dopo l’intervento della consulente, all’invio del curriculum hanno cominciato a seguire anche le telefonate dei recruiter. Non che il successo sia solo da attribuire alle nuove parole chiave – le variabili sono molte – ma è indubbio che un curriculum debba possederle al fine di tratteggiare un candidato perfettamente qualificato.

Questa storia e la diffusione dei software destinati a scansionare montagne di curricula, dovrebbero farci accendere una lampadina nella testa, e indicarci la via da seguire. Ecco cosa fare.

Fai riferimento alla fonte (ovvero l’annuncio è tuo amico)

L’annuncio di lavoro ti offre verbi, sostantivi e aggettivi che puoi fare tuoi e utilizzare come un “eco”. Se un’azienda sta cercando una persona “concreta”, orientata alla “revisione organizzativa” e con esperienza in contesti produttivi “pluri linea o pluri prodotto”, e tu hai queste caratteristiche, perché non pensi di comunicarlo usando quelle stesse parole che loro hanno utilizzato nell’annuncio? Incorpora queste parole nel tuo curriculum e nella tua lettera, facendo attenzione che la narrazione risulti sempre fluida e naturale.

Ma fai attenzione

Una spolverata di parole chiave qua e là nel curriculum potrebbe non portarti molto lontano. Perché ammesso pure che ci sia un software che valuta la loro ricorrenza, affinché la candidatura sia realmente accattivante, devi essere in grado di accompagnare alle parole chiave quella “sostanza” che piace tanto all’occhio (e alla mente) umano. E sii conciso: i candidati solitamente eccedono in dettagli, condizionando la leggibilità del curriculum e rendendolo più lungo del necessario.

 

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