Hai un curriculum in inglese? Non fare anche tu questo errore

Scritto da Paolo Fieni

Nei primi giorni di questa settimana, ho parlato con 2 clienti con il medesimo “problema”, legato al loro CV in inglese.

In realtà, l’errore che hanno commesso e che sto per svelarti, l’ho visto ripetersi più e più volte. Ecco quindi cosa NON fare se possiedi un CV in inglese.

A volte mi stupisco di quanto le cose che io ritengo scontate, non lo siano altrettanto per i candidati. In questo articolo, quindi, voglio fare chiarezza su cosa NON devi fare se possiedi un CV in inglese.

NB: questo articolo è tratto da un mio video su YouTube. Se preferisci ascoltare e/o vedere, fai clic qui sotto.

    Indice

      Ma prima, chi sono...

      Sono Paolo Fieni, e da oltre 10 anni insegno ai candidati più ambiziosi come si scrivono CV che ottengono più colloqui, come si affrontano con successo i colloqui di lavoro, e come si fa carriera in modo etico e professionale.

      Se vuoi scrivere o riscrivere il tuo curriculum senza scadere nei soliti banali consigli, e senza affidarne la scrittura a uno dei tanti (più preoccupati a finire in fretta che ai tuoi interessi), ti consiglio di guardare subito Senza Rivali Curriculum, il mio percorso che ti guida passo passo alla scrittura di un CV pensato "per vendere" a tua storia.

      Ho un approccio controverso alle HR, perché sono allergico a tutto ciò che non è concreto, pratico, utilizzabile. Quello che insegno non si basa su teorie, mode, argomenti di tendenza, ma sui risultati osservati.

      Sono abituato a lavorare con chi è determinato ad ottenere "di più" e non si piange addosso nei momenti bassi. Se non sei affamato e non pensi di valere, non contattarmi.

      Le ragioni per avere un CV in inglese

      Solitamente, le persone hanno un CV in inglese per 2 ragioni:

      1. cercano lavoro in un paese “english speaking” (i principali sono Regno Unito, Irlanda, Stati Uniti, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Sud Africa)
      2. gli è stato (o sanno che gli sarà) esplicitamente richiesto di inviarlo in lingua inglese

      E fin qui tutto bene. Corretto quindi avere un CV in inglese.

      Il comportamento (scellerato) di alcuni

      Se non fosse che, in molti candidati, motivati dal fatto che hanno una comprovata esperienza internazionale, o che per loro la lingua inglese è un vero e proprio strumento di lavoro, oppure occupano posizioni ad alti livelli… cosa fanno?

      Lo inviano SEMPRE in inglese. Candidatura spontanea o in risposta ad un annuncio poco importa: SEMPRE in inglese.

      In molti si convincano che possedere e inviare un CV in inglese sia una strategia efficace per “dare dimostrazione” della loro esperienza internazionale, della conoscenza della lingua, del loro livello.

      E poi perché vengono a piangere alla mia corte? Perché ricevono troppe poche chiamate. Non se li fila nessuno; o comunque in molti meno di quanto ritengano essere il giusto.

      Lacrime di coccodrillo

      Dopo aver inviato (anche se non richiesto) il CV in inglese, capita che alcuni di questi candidati vengano a piangere alla mia porta. Sai perché?

      Perché ricevono troppe poche chiamate. Non se li fila nessuno; o comunque in molti meno di quanto ritengano essere il giusto.

      Ma io dico: ma lo sapete che siamo in Italia? E lo sapete che gli italiani in media non brillano in quanto a conoscenza della lingua inglese

      L’inglese, questo sconosciuto

      Per premura ho verificato come effettivamente si colloca l’Italia rispetto agli altri Paesi europei, quando parliamo di conoscenza e uso della lingua inglese come seconda lingua.

      C’è giusto un’indagine di EF pubblicata nel 2021 che assegna all’Italia la posizione 26 su 35. Se all’apparenza questo risultato potrebbe non apparire poi così negativo, vorrei teneste in considerazione i 9 Paesi messi peggio.

      Stiamo parlando rispettivamente di Moldavia, Bielorussia, Albania, Ucraina, Georgia, Russia, Armenia, Turchia e Azerbaigian. Insomma, non proprio paesi che traspirano internazionalità.

      Primo comandamento tra i primi comandamenti

      Per tutto questo, ho pensato fosse il caso di esplicitare il primo comandamento per il candidato che sta cercando un nuovo lavoro:

      1. se l’annuncio è in italiano, rispondi in italiano
      2. se l’annuncio è in inglese, rispondi in inglese
      3. se mandi una candidatura spontanea, ed hai dubbi sulla capacità di comprenderlo da parte di chi c’è dall’altra parte, mandalo in italiano

      Non è difficile, giusto?

      Dopo esserti fatto capire, devi “vendere”

      Certo che da lì in poi è tutta un’altra faccenda. Perché comincia una nuova sfida: quella di vendere la tua storia attraverso quel pezzo di carta, ed ottenere (quanto meno) una telefonata.

      Sì sì, ho usato la parola “vendere”.

      Il successo del candidato deriva per la metà (o forse più) dal saper sfrutta la leva psico-comportamentale del selezionatore. L’altra metà (o forse più) del successo è una questione di competenze.

      Come un qualsiasi corpo soggetto alle leggi di natura di natura, il selezionatore sottostà a determinate regole: risponde a certi stimoli, non importa il suo livello sociale. 

      Tu non mandi il CV per essere valutato! Questo è quello che ti dicono, e che magari credi. Ma non è così! e Fino a che non accetti questa cosa come vera, in veste di candidato avrai dei problemi.

      Pensaci bene: il selezionatore riceve il tuo CV, tu gli “parli” attraverso quel CV, e lui valuta la tua candidatura sulla base di ciò che hai “detto”.

      Manipolare?!

      La scrittura e il CV può (e deve) essere utilizzato per “manipolare la percezione” del candidato e quindi dettare le proprie condizioni nel processo di selezione.

      Se non sai come si scrive un CV che vende, stai perdendo opportunità! Ed è per questo che è nato il mio percorso Senza Rivali Curriculum. 

      Per permetterti di scrivere un CV che vende, e di superare ogni blocco che ti sta impedendo di raggiungere finalmente il tuo prossimo obiettivo professionale.

      Se vuoi superare la frustrazione di un CV che non fa alzare il telefono al selezionatore, e desideri far mangiare la povere agli altri candidati che come te ambiscono ad ottenere quel poso, ti aspetto qui: accedi al percorso Senza Rivali Curriculum.

      PS: con il corso Senza Rivali Curriculum avrai anche la possibilità di scaricare il file di Word con il modello che io stesso utilizzo nelle mie costo se consulenze private

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