Ho avuto ancora una volta il piacere di intervenire nella trasmissione di Erina Martelli RMC Magazine, su Radio Monte Carlo.
Abbiamo parlato di figuracce durante il colloquio di lavoro.. e abbiamo dispensato qualche piccolo (ma utile!) consiglio su come evitarle.
Il podcast dell’intervista
Potete ascoltare l’intervista cliccando sul video qua sotto, oppure (sempre che sia ancora archiviata) visitando la pagina: http://www.radiomontecarlo.net/programmi/rmc-magazine/.
Una premessa
La crisi ha scoraggiato molte persone, soprattutto fra i giovani che escono dalla scuola o dall’università. Ma sono tante le aziende che stanno operando, e hanno bisogno di inserire nuovo personale o di sostituire chi si è dimesso o va in pensione. La chiave, dunque, è essere pronti a sfruttare le opportunità che potrebbero nascere.
Un colloquio di lavoro è sempre un’esperienza imprevedibile. Anche un candidato che ha alle sue spalle un percorso professionale modesto può colpire positivamente i selezionatori grazie a doti come l’intraprendenza e l’astuzia. Nessun esito è scontato. Tuttavia, ci sono domande a cui è meglio essere pronti per evitare figuracce.
Come ti vedi tra 10 anni?
Una delle domande più ricorrenti durante un colloquio di lavoro, ma che continua a dare vita a imbarazzo suona più o meno: “Come si vede, lei, tra 10 anni?”.
La risposta del candidato junior
I più giovani, di fronte a questa domanda, sono anche i più smarriti. Almeno in parte, le ragioni di questo comportamento potrebbe chiarircele una ricerca tutta italiana del luglio 2013, condotta su 1500 studenti liceali.
La ricerca ci rivela che il 5% degli studenti sceglie a caso l’università (!). Prendendoci qualche libertà, se a quella percentuale si aggiunge quella quota di studenti che nel corso degli studi si dimentica del perché abbia scelto quel particolare corso di laurea… ecco spiegato perché i giovani spesso si trovano spaesati!
Insomma, se si sceglie a caso l’università è ragionevole non sapere dove ci si troverà tra 10 anno. Giusto?
La risposta del candidato senior
Un altro scenario è in cui si potrebbe incappare è di risponde che nel futuro vorrebbe gestire un B&B alle Eolie.
Certamente un bel contesto, ma le aziende cercano collaboratori dalle idee chiare, e che camminano nella stessa direzione dell’azienda!
Il consiglio
Prima del colloquio di lavoro è bene immaginare un proprio possibile percorso professionale in funzione della posizione per cui si sostiene quel colloquio.
Come va affrontata la questione economica?
La regola fondamentale
L’aspetto economico non si affronta praticamente mai nel corso del primo colloquio.
Il presupposto è: “cominciamo a conoscerci, se ci piacciamo vedremo di trovare un accordo”.
L’importante è il “come”
Può essere utile sapere che lo stipendio varia non solo in ragione della professionalità, ma anche della personalità. Una ricerca pubblicata nel febbraio 2012 dall’American Psychological Association indaga questo rapporto: stipendio – personalità.
I risultati dicono che essere troppo condiscendenti si traduce in stipendi più bassi.
Inoltre, questa penalizzazione incide più sugli uomini che sulle donne.
Accade quindi che il divario di stipendio tra un uomo poco condiscendente e uomo che lo è molto, è maggiore di quello tra una donna molto condiscendente e una che lo è meno.
Il consiglio
Cosa fare durante il colloquio di lavoro per strappare un’offerta economica migliore? Ricordare che non è importante quando si parla di trattamento economico, ma come se ne parla.
Pertanto: mai essere aggressivi o eccessivamente caparbi, ma avere delle idee chiare su ciò che sapete fare, volete fare, volete guadagnare.